Tuesday, August 28, 2007

Aste purosangue: non giova a nessuno la divisione tra Brambilla/Bezzera e Luciani/Botti

Dopo la rottura tra il gruppo Brambilla/Bezzera e quello capitanato da Luciani/Botti. era inevitabile che i secondi andassero per conto loro anche con una nuova organizzazione d'asta che ha organizzato a Roma una seduta selezionata. Vedremo come risponderà il mercato. Perchè se i "romani" sono lontani dai principali mercati, i secondi sono andati alla "rincorsa" dei primi con la conseguenza di affastellare un catalogo già di per se "deboluccio" e pertanto rischiando di far fare agli allevatori un bagno di sangue. Entrambi non si rendono conto che il mercato - in particolare quello italiano - non è in grado di sopportare due sessioni d'asta come quelle proposte. La speranzza sono ovviamente gli stranieri, a cui si può - quasi - chiedere di tutto in virtù del fatto che un Montjeu, ad esempio, da noi lo pagano un bel 30 per cento in meno che in patria in quanto sovvenzionato dall'Unire con le provvidenze.

Il 9 settembre a Solaro (Milano) una giornata tutta dedicata ai bambini e ai pony


Dopo la due giorni dell’Idroscalo del 16 e 17 giugno, una nuova edizione di TUTTI IN SELLA: LA MILANO DEI PONY E DEI BAMBINI, è realizzata dalla Confraternita dei Cavalieri nel Comune di Solaro in Provincia di Milano, con il contributo dello stesso Comune e della Provincia di Milano - Tempo Libero.

Domenica 9 settembre dalle ore 11 fino alle 18 nel parco Vita (Via Borromeo) della città si terranno giochi, esibizioni di piccoli cavalieri del maneggio San Marco di Paderno Dugnano, dimostrazioni del gioco del polo effettuate da cavalieri del Milano Polo Club di Mesero. E poi ancora: ecco le carrozze di Alessandro Cazzaniga, appassionato cavaliere e innamorato delle redini lunghe che proporrà i suoi cavalli attaccati a due belle carrozze.

Ma il piatto forte della manifestazione è il BATTESIMO DELLA SELLA. Durante la manifestazione e per tutto il giorno mamme e papà potranno far provare i loro bambini a montare a cavallo. I bimbi e i ragazzi saranno messi in sella da personale specializzato e in assoluta sicurezza.

Nella manifestazione un posto di rilievo lo avrà l’ippoterapia. Il personale del Centro di riabilitazione equestre dell’ospedale di Niguarda di Milano sarà a disposizione per fornire tutte le informazioni necessarie per usufruire di questo strumento importante per molte patologie nervose e fisiche.

Non verrà infine trascurato un altro aspetto del mondo del cavallo, quello della mascalcia. Sarà dunque presente un maniscalco che dimostrerà come ferrare un quadrupede.

Queste manifestazioni, infine, nascono dalla considerazione che le città da troppo tempo non sono più il luogo di iniziative originali rispetto a quelle tradizionali, come ad esempio quelle musicali; il nostro obiettivo è invece quello di realizzare un evento dedicato al tempo libero in cui i protagonisti siano soggetti di solito trascurati: i bambini in particolare e ancor di più i cavalli, cui spetterà un ruolo di assoluto rilievo.

In 10.000 all'Idroscalo per LA MILANO DEI PONY E DEI BAMBINI

Sono accorsi in oltre 10.000 (diecimila) alla prima edizione di LA MILANO DEI PONY E DEI BAMBINI organizzata all’Idroscalo di Milano il 16 e 17 giugno dalla Confraternita dei Cavalieri di cui è presidente il nostro collega e caporedattore Claudio Gobbi. Tanti, tanti davvero tanti bambini con le loro mamme e i loro papà a vedere altri loro coetanei esibirsi sui piccoli cavalli in giochi d’abilità, gare, horseball, nello stupendo carosello a squadre in costumi assolutamente magnifici. La manifestazione è stata organizzata in collaborazione con la Provincia di Milano-Assessorato allo sport e alle politiche giovanili, con la Federazione italiana sport equestri, con il supporto organizzativo del Comitato regionale della stessa Fise che si è attivato per portare all’idroscalo i ragazzi di dieci maneggi che hanno dato vita ai giochi e alle gare, con al fianco istruttori federali e accompagnatori. La manifestazione inoltre godeva del patrocino del ministero per le Politiche giovani e per lo sport.

Un cielo terso e il sole già dal primo giorno hanno favorito un costante afflusso di pubblico. Tantissimi bambini hanno provato l’ebrezza del primo contatto con i cavalli con il battesimo della sella, e la Fise ha rilasciato ben 520 patenti ludiche, un numero davvero notevole, frutto anche di una organizzazione perfetta. Nella prima giornata l’hanno fatta da padroni i ragazzi dell’horseball. Loro non vogliono che si definisca questo sport come una sorta di pallacanestro a cavallo, ma il paragone rende bene l’idea. Nel campo in sabbia fatto attrezzare apposta dal servizio tecnico della Provincia di Milano, settore idroscalo, si sono date battaglia cinque squadre che hanno gareggiato tutto il giorno.

Nel frattempo su un altro dei campi in cui si tenevano gare e dimostrazioni, altri cavalli facevano bella mostra di se attaccati a carrozze e biroccini moderni e d’epoca. Che volta per volta proponevano il battesimo della carrozza e portavano in giro per il parco tanti, tanti bambini nel parco dell’Idroscalo con giravolte infinite tra piante secolari e su un manto erboso compatto e folto.

Seguitissime le esibizioni di un'altra disciplina che sta dando frutti copiosi, quella del volteggio, che potremmo definire come la ginnastica a cavallo. Portati dal Centro ippico monzese, i ragazzi salivano e scendevano da pony e cavalli adulti con grande facilità molto ammirati da un folto pubblico che non ha mancato di sottolineare con applausi di meraviglia le varie esibizioni.

Nel gazebo attrezzato per la riabilitazione equestre, intanto il personale del Centro ospedaliero di Niguarda forniva ai genitori tutte le informazioni relative alle terapie che sono possibili attuare per i ragazzi e i bimbi altrimenti abili affetti da patologie che grazie al cavallo è possibile curare. Un cavallo di legno e un altro finto attrezzato apposta per i primi approcci al cavallo per i diversamente abili, attiravano l’attenzione di molti presenti.

Erano in tanti il primo giorno a seguire i ragazzi dei centri ippici che si esibivano nelle varie dimostrazioni. Ma erano in tantissimi, una fiumana la domenica, il giorno seguente, un via vai lungo la stradina che divideva i vari campi in cui si disputavano le gare. E tantissimi i bimbi di tutte le età messi a cavallo in tutta sicurezza di ragazzi della Fise, tanto che ad un certo punto è stato necessario sospendere il battesimo della sella perché i cavallini erano proprio stanchi e avevano bisogno di un paio d’ore di riposo.

Il secondo giorno è stato tutto dedicato ai pony games, in cui i ragazzi dei vari maneggi dovevano gareggiare a squadre su un percorso prestabilito. Ma è stato anche il giorno del carosello a cavallo. Ed allora che bellissimi costumi sono stati esibiti dalle varie compagini, e con che sincronismo hanno partecipato all’esibizione nel campo grande! Davvero piccoli principi, perfetti in sella ai loro pony in costumi sfavillanti e oiriginalissimi.

Durante tutta la giornata inoltre hanno ancora dimostrato la loro abilità i ragazzi e soprattutto le ragazze del volteggio. Mentre al gazebo della riabilitazione equestre in molti chiedevano informazioni. Come per il giorno precedente, anche la domenica le carrozze andavano e venivano nel campo che era stato loro assegnato.

Un altra giornata davvero bella, con un bel sole, con tantissimi bambini e mamme e papà di ogni ceto sociale, con tanta gioia, con tanta serenità per questa prima edizione de LA MILANO DEI PONY E DEI BAMBIBI. Un evento che è stato fortemente voluto da La Confraternita dei Cavalieri. Un evento unico per Milano che progressivamente sta tornando ad essere la “Città del cavallo”, quella dei Mancinelli e degli Orlandi che, ci auguriamo, grazie a queste dimostrazioni possano rivivere nello spirito di questi giovani cavalieri che, forse, un domani saranno grandi campioni.

Tuesday, March 20, 2007

Considerazioni su maneggi e istruttori

Il mondo dell'equitazione negli ultimi anni è profondamente cambiato. Decine di maneggi si sono affiancati a quelli già esistenti. Grazie all'opera della Fise è cresciuto anche il numero dei praticanti, in particolar modo dei più giovani avviati all'equitazione attraverso i pony club e da genitori lungimiranti che hanno scoperto questo sport come metodo per dare una disciplina ai propri figli. Un mondo che ha dunque bisogno di nuove regole. In primo luogo quelle che attengono allo status dei maneggi. E successivamente a quello degli istruttori di equitazione. Rispetto ai primi, è opportuno che sia definito lo status giuridico: di cosa difatti stiamo parlando? Di aziende agricole quando vi viene praticato uno sport e dove in alcuni casi gli iscritti alla scuola di equitazione superano le cento unità? In molti maneggi mancano i bagni e le strutture per i disabili; oppure gli spogliatoi. Senza parlare dei ricoveri per i cavalli che non si capisce bene di che metratura corretta devono essere e che garanzie debbano fornire i maneggi per la loro sanità. La Asl dov'è?. Sul fronte istruttori invece sarebbe opportuna una loro iscrizione alla camera di commercio per regolarizzare situazioni particolari che si sono venute a creare e che devono rispondere a una domanda: l'istruttore può essere intermediario nell'acquisto dei cavalli da parte di suoi proprietari?

Dietro le sbarre

In un tempo neppure tanto lontano, l’equitazione era chiamata lo “sport dei re e il re degli sport”. Ora, la fama di sport reale non è certo venuta meno, ma viene praticata da milioni di persone e ha assunto valenze sociali importanti. Basti pensare ai benefici prodotti dall’ippoterapia e a quelli che si appresta produrre quando avranno inizio i corsi di formazione per operatori equestri che verranno formati all’interno delle carceri italiane. Un progetto che verrà presentato e prenderà il via il prossimo martedì alle ore 11 nel carcere modello di Bollate. Voluto dal presidente della Federazione italiana sport equestri, Cesare Croce, e dal direttore della Casa circondariale di Bollate di cui è direttore la dottoressa Lucia Castellano, è stato coordinato da Rita Leo responsabile per la Fise del settore comunicazione, prevede la formazione di due figure professionali tipiche del settore: quella di artiere equestre e quella di tecnico di riabilitazione equestre. Nel primo caso si tratta di un operatore che ha cognizioni specifiche sul mondo del cavallo e si occupa della sua cura: dall’alimantazione alla pulizia, all’allenamento, disponendo anche nozioni di natura veterinaria. Può essere impiegato e trovare pertanto lavoro in maneggi, agriturismi con cavalli, ma anche allevamenti e naturalmente in scuderie. La seconda figura invece opererà nel campo della riabilitazione equestre coadiuvando i tecnici di riabilitazione e che trova impiego nei numerosissimi maneggi che lavorano in accordo con la Asl. Grazie alla Fise, sono stati attrezzati gli spazi necessari per svolge i corsi che hanno la durata di sei mesi. All’interno del carcere l’area individuata può fin da ora disporre di un campo in erba, un rettangolo in sabbia, di una selleria e di due locali per il ricovero delle attrezzature, strutture in legno realizzate in questi mesi dagli stessi detenuti. I cavalli sono stati messi a disposizione da privati e dalla Fise, e sono cinque tra cui due pony e che verranno ricoverati in altrettanti box. Gli stage sono tenuti da personale specializzato e sono rivolti a detenuti selezionati dalla direzione del carcere.

De Montel: chi era costui?

Le vecchie scuderie De Montel, quel complesso di edifici fatiscenti che stanno proprio di fronte allo stadio Meazza e che una volta erano la sontuosa dimora di cavalli purosangue, ospiteranno dunque bagni turchi e massaggi. Il consorzio di imprese che si è aggiudicato la gara di appalto comunale ha da poco dato il via ai lavori di ristrutturazione e trasformazione delle scuderie nate per volere del nobile Giuseppe De Montel all’inizio del ‘900. Viene così cancellato un altro pezzo del patrimonio ippico del Paese. Di cui Milano ha perso la memoria se si è pensato di destinare questa struttura fatiscente, ma ancora intatta nella geometria originaria, a terme. Tutta la zona di San Siro prima della Seconda guerra mondiale era un’immensa distesa verde dove venivano allenati e allevati cavalli da corsa e concepita sul modello di quelle di Chantilly (Francia) e Newmarket (Inghilterra). Lungo il perimetro dell’ippodromo venivano a fare esercitazioni i cavalieri del Savoia cavalleria che da via Vincenzo Monti dove stava la caserma, giungevano a cavallo fino a piazzale Lotto. Era il tempo in cui la grande borghesia milanese “faceva correre”, come usava dire di chi teneva scuderia di cavalli da corsa. Oggi i Moratti, i Provera e i Berlusconi i loro miliardi li spendono per un giocatore, ieri per un purosangue che acquistavano in Inghilterra. Era li, su quei prati, su quelle piste che Federico Tesio, il creatore di Ribot e Neraco allenava i suoi cavalli, quelli della Dormello Oliata che a suo tempo non si fece scrupolo di cedere quei terreni e quelle scuderie in cui erano cresciuti Nearco e Ribot a imprese che ne fecero residence e palazzoni. Ma Tesio non era il solo grande ippico di quegli anni trenta, magici per le corse dei cavalli. Aveva un grande rivale: un banchiere ebreo, il nobile Giuseppe De Montel (giubba da corsa nera con cuciture bianche), che come i Rthschild, ebrei e banchieri anch’essi, aveva passione per i cavalli purosangue. A lui si deve il complesso architettonico tra i più belli del liberty milanese che ora si vorrebbe trasformare, snaturandolo, nelle cosiddette terme di Milano. I cavalli del nobile si chiamavano Havresac II, Ortello, Orsenigo, campioni eccezionali che gareggiavano con successo contro quelli di Tesio e della Dormello Olgiata. Ma mentre Federico Tesio venne fatto senatore dal Fascismo, De Montel in quanto ebreo, fu costretto a vendere tutti i cavalli e a dismettere la scuderia. Il complesso fini successivamente alle Pie Opere Missionarie che lo affittarono a varie scuderie e allenatori. Una scarsa manutenzione ne compromise negli anni gli edifici, via via sempre più fatiscenti. Poi l’oblio totale. Anni e anni di abbandono con tossici che avevano eletto a residenza i box per i cavalli. Sempre più in basso. Senza che un ente come l’Unire, Unione nazionale incremento razze equine, sentisse il bisogno di intervenire, preferendo insediare il centro aste purosangue a Settimo Milanese, in una struttura prefabbricata, piuttosto che spendere qualche miliardo per far tornare agli antichi fasti questa struttura come del resto non è intervenuto l’assessorato alla Cultura del Comune di Milano o la sopraintendenza alle belle arti milanese. Poi dal ’96 ecco che la proprietà del complesso passa al Comune di Milano. Ci sono voluti quasi dieci anni prima che il leghista Giancarlo Paglierini, assessore al Demanio, si accorgesse dell’esistenza delle scuderie De Montel. Ma il risultato non è stato quello sperato dal WWF ad esempio che proponeva una riconversione a favore dell’ippoterapia e dell’ippica. Con un bando di gara ci faranno un bagno turco.

La Scuola di mascalcia di Milano

Not foot, not horse: niente piede, niente cavallo. Il detto inglese ben si adatta a un mestiere particolare, e molto antico come quello del maniscalco. Una professione da sempre considerata “maschile” ma che di recente è entrata a far parte anche dell’universo femminile. Alessia Gianvecchio, 29 anni, milanese e coordinatrice della scuola di mascalcia di Milano a San Siro, è una delle donne che per prime, e non da molto, si cimentano tra incudini, ferri, martelli e, naturalmente, cavalli di ogni razza e dimensione. <>. Mestiere maschile, dunque, ma anche ambiente maschile: come vi lavora una donna ? . Per Alessia fare il maniscalco è una professione che deriva dall’amore per il cavallo: . Quali sono le qualità e le capacità richieste per fare questo mestiere? . Alessia ha iniziato ad occuparsi di mascalcia circa sei anni fa. Oggi fa parte con Piermario Giongo, veterinario e Vasco Cattafesca, maniscalco della scuola di mascalcia di Milano, di cui cura l’organizzazione dei corsi e insegna teoria e pratica della mascalcia.

SCHEDA
La Scuola di mascalcia di Milano è una associazione nata cinque anni fa. Ha sede a Milano e ne è presidente Piermario Giongo. Ha operato per la Regione Sarda per la Lombardia, e collaborato con la Comunità economica europea. Rilascia un attestato di partecipazione. Dalla fondazione a oggi ha formato circa 150 allievi di cui il 15 per cento formato da donne e il venti ha intrapreso la professione. Organizza stage composti da cinque moduli full time di due giorni ed è possibile la partecipazione a un singolo incontro. Le lezioni sono composte una parte teorica e una pratica e sono tenute da veterinari e maniscalchi in attività. Per informazioni e iscrizioni: Scuola di mascalcia di Milano, via Lampugnao, 99 - telefono 349.652.15.30 – www.scuolamascalcia.it

Sunday, February 04, 2007

L'Aga Kan: nuovo attore sulla scena europea del purosangue

Si prospettano anni di fuoco per il galoppo continentale. Accanto alla famiglia reale del Dubay e al gruppo irlandese che fa capo a Coolmore, è entrato in scena un altro attore di assoluto prestigio: Karim Aga Kan. Il principe ismaelita, la cui famiglia da decenni tiene cavalli da corsa con cinque Derby di Epsom vinti, di cui tre dallo stesso ultimo discendente, ha infatti acquisito le aste di Deauville entrando in partecipazione maggioritaria nell’Agence Francaise de Vente de Pur-sang, la maggiore casa d’aste transalpina, con decine di milioni di euro di fatturato. Proprietario di allevamento in Francia e Iralanda, Karim tiene scuderia a Chantilly (Aline de Rojer Dupré), a Newmarket e in Irlanda da John Oxx. Recentemente ha rilevato l’allevamento e i cavalli di La Gardiere, altro nome di lusso recentemente scomparso, divenendo proprietario anche di Linamix, stallone di punta transalpino. Così si pone sullo stesso livello dei grandi dell’ippica Europea e Mondiale. Verrà rivoluzionato di certo tutto il mercato delle monte degli stalloni fino ad ora dominio quasi incontrastato di Coolmore. Una battaglia che si annuncia cruenta, sia sui campi di corse dove Coolmore già deve fari i conti con i dubayani, ma soprattutto dunque sui futuri cavalli dal mettere in razza e da porre in relazione a una competitività fra le varie case d’aste che diverrà cruenta.

Tuesday, January 02, 2007

Panzironi: all'Unire è in atto la Grande Coalizione

Il probvelema Panzironi adesso è di competenza della politica, ha detto il neo commissario Unire Melzi d'Eril. Tuttavia se siamo assolutamanente d'accordo che sia la politica a intervenire, per una chiarezza non più procastinabile, Melzi d'Eril rivela una debolezza appunto tutta politica, del mandato che gli è stato affidato. Tanto più che lo Snai è subito andato all'attaco sulla compatibilità della carica che Melzi ricopre con suoi interessi nel settore. Al che il ministro si è affrettato a riconfermare la fiducia al commissario. Orbene, ci pare che Melzi commissario e Panzironi direttre, rappresentino bene quello che è il clima politco in cui vive il Paese, ovvero quello della Grande Coalizione. Da momento che Melzi rappresenta l'Ulivo o i suoi rametti, e Panzironi Alemanno, ovvero An e Casa delle Libertà.

2006/2007: critiche e buoni propositi

Nel fare gli auguri a tutti i cavalieri, agli appassionati e naturalmente ai nostri e altrui cavalli, sono necessarie alcune considerazioni in merito al passato anno. Lo scorso anno si è chiuso con un sostanziale buon andamento di tutto il comparto, sia quello equestre sia quello ippico. IPPICA. Incominciamo da quest' ultimo. Il terzo posto di Ramonti in Asia ha dimostrato come l'allevamento italiano sia competitivo con le maggiori potenze del settore. Bravi professiojnisti come i Botti, hanno portato a casa questo risultato importante. Come del resto un risultato di valore è stato conseguito da Grizzetti nel Jokey con il secondo posto di una cavalla della Razza del Sole, che di certo vale molto anche in termini di immagine. Un italiano, un Botti, poi si sta facendo onore Oltremanica con risultati di prestigio pur alle prime esperienze. Nel settore trotto proseguono i grandi risultati dei nostri portacolori sulle piste scandinave e francesi, segno che la via intrapresa anni orsono (quella della valorizzazione del materiale giovane) sta dando copiosi frutti. Ebbene, a fronte di tutto questo i media non si interessano di ippica (vedi la Gazzetta dello Sport che non si sa bene per quale motivo relega l'ippica non si capisce bene dove) e il montepremi cala perchè si dice non ci sono risorse. Cosa assai più grave vengono tolti incentivi all'allevamento. Sarebbe opportuno un intervento del ministro De Castro oltre che del commissario Melzi d'Eril. Ma forse è sperare troppo. Sono gli ippici che devono svegliarsi. Il che significa investire nel marketing e farsi sentire pesantemente presso le istituzioni. E non essere sempre accondiscendenti. Mondo Equestre. Si moltiplicano le iniziative un po in tutto il Paese di fiere e mostre del cavallo. Tuttavia alleviamo la misera cifra di 2000 puledri l'anno contro i 200.000 della Germania. Bisogna intervenire. E' questa la condizione di base perché non entrino più nel Paese tutte le schifezze d'Europa. Che la costano cinque, il commerciante le passa a 10, e arrivano a 15 con intermediazione dell'istruttore di turno. Ho detto tutto. Il resto sono solo chiacchiere.

Classifiche Usa 2006 puledri di 2 anni

Pubblichiamo le classifiche Usa per i puledri di 2 anni che hanno corso nel 2006.

Leading Sires of 2-y-o’s in the USA in 2006

Rank Stallion (Sire) 2-Y-O Wnrs SWs
1 JOHANNESBURG (HENNESSY) 31 6
2 GRAND SLAM (Gone West) 28 4
3 Sea Of Secrets (Storm Cat) 26 1
- Yonaguska (Cherokee Run) 26 1
4 Swiss Yodeler (Eastern Echo) 24 0
5 Stormy Atlantic (Storm Cat) 23 5
6 Orientate (Mt. Livermore) 22 2
- Mutakddim (Seeking The Gold) 22 2
7 Concerto (Chief’s Crown) 21 1
- Exploit (Storm Cat) 21 1
- Cherokee Run (Runaway Groom) 1 1

Source: http://www.thoroughbredtimes.com/ , 12/21/2006