Tuesday, March 20, 2007

Dietro le sbarre

In un tempo neppure tanto lontano, l’equitazione era chiamata lo “sport dei re e il re degli sport”. Ora, la fama di sport reale non è certo venuta meno, ma viene praticata da milioni di persone e ha assunto valenze sociali importanti. Basti pensare ai benefici prodotti dall’ippoterapia e a quelli che si appresta produrre quando avranno inizio i corsi di formazione per operatori equestri che verranno formati all’interno delle carceri italiane. Un progetto che verrà presentato e prenderà il via il prossimo martedì alle ore 11 nel carcere modello di Bollate. Voluto dal presidente della Federazione italiana sport equestri, Cesare Croce, e dal direttore della Casa circondariale di Bollate di cui è direttore la dottoressa Lucia Castellano, è stato coordinato da Rita Leo responsabile per la Fise del settore comunicazione, prevede la formazione di due figure professionali tipiche del settore: quella di artiere equestre e quella di tecnico di riabilitazione equestre. Nel primo caso si tratta di un operatore che ha cognizioni specifiche sul mondo del cavallo e si occupa della sua cura: dall’alimantazione alla pulizia, all’allenamento, disponendo anche nozioni di natura veterinaria. Può essere impiegato e trovare pertanto lavoro in maneggi, agriturismi con cavalli, ma anche allevamenti e naturalmente in scuderie. La seconda figura invece opererà nel campo della riabilitazione equestre coadiuvando i tecnici di riabilitazione e che trova impiego nei numerosissimi maneggi che lavorano in accordo con la Asl. Grazie alla Fise, sono stati attrezzati gli spazi necessari per svolge i corsi che hanno la durata di sei mesi. All’interno del carcere l’area individuata può fin da ora disporre di un campo in erba, un rettangolo in sabbia, di una selleria e di due locali per il ricovero delle attrezzature, strutture in legno realizzate in questi mesi dagli stessi detenuti. I cavalli sono stati messi a disposizione da privati e dalla Fise, e sono cinque tra cui due pony e che verranno ricoverati in altrettanti box. Gli stage sono tenuti da personale specializzato e sono rivolti a detenuti selezionati dalla direzione del carcere.

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