Thursday, December 11, 2008

IPPICA: QUALE FUTURO

Lo sciopero del settore ippico delle scorse settimane e la successiva risoluzione dello stesso per merito della Presidenza del Consiglio che ha avvallato il disegno di legge relativo al prelievo dalle slotmachine non risolvono di certo il problema. Questo intervento è solo un palliativo che da ossigeno al settore, e gli consente di tirare avanti ancora per qualche tempo. Ma i problemi, ribadiamo, rimangono. Sono quelli che attengono a un cambiamento totale del settore che deve assolutamente essere in grado di camminare sulle proprie gambe e non, invece, attendere l'intervento dello stato. Non ci sono più le risorse economiche per operare in questo senso, lo stato di soldi non ne ha più. Purtroppo il settore preferisce morire di una lenta agonia, invece che riformarsi nella direzione di una assunzione di responsabilità da parte di ippodromi e operatori.
Intanto la riduzione delle corse negli ippodromi sta facendo diventare devastante la situazione per i proprietari e gli allenatori. va inquadrata anche n questa direzione l'apertura da parte dei Botti di scuderia a Chantilly. Se da un lato significa una espansione di questa che è una piccola multinazionale del galoppo italiana, dall'altra di certo pesa l'incertezza che grava sul settore e un montepremi ridotto.

I COMPITI DELLA NUOVA GESTIONE DELLA FISE

Dopo 12 anni la Fise ha un nuovo presidente e un consiglio totalmente rinnovato. Molteplici sono i compiti che attendono la nuova presidenza. In primo luogo dovra essere capace di rispettare i patti che ha sottoscriutto con coloro che le hanno dato il voto. Compito non certo di facile risoluzione perchè, si sa, in campagna elettorale alcune presidenze promettono di tutto a tutti, salvo poi non mantenerle, con conseguente caos istituzionale e organizzativo, come per certi versi sta già avvenendo. E questa presidenza di promesse ne ha fatte molte. Secondo, c'è di certo da dirimere l'annosa questione delle due associazioni dei proprietari. Chi rapprsenterà questi ultimi in Fise? In molti sono saliti sul carro del vincitore dopo la disastrosa e vergognosa assemblea di Roma. Saprà la nuova presidenza distinguere tra quelli in buona fede da coloro che sono meramente opportunisti? Manca all'appello solo la macchina organizzativa e burocratica dell Fise. Struttura nuova, creata dalla precedente presidenza, e che è naturlmente da gestire sul modello di una correttezza di fondo, la stessa che ha contraddistinto la gestione Croce. Infine, le elezioni per la presidenza del Coni. Da che parte si schiererà l'attuale presidente?

OMAGGIO A CESARE CROCE

Cesare Croce non si è ricandidato alla presidenza della Fise. Le ultime elezioni hanno visto vincere Paul Gross. Con Cesare Croce la Fise perde un uomo di grande valore. Colui che ha modernizzato la Federazione a cui ha dato tutto se stesso. Un presidente delle istituzioni. Vale a dire un uomo che ha fatto del dovere verso la Fise, una missione, come d'altra parte dovrebbe essere per tutti i politici e gli amministratori che governano la Cosa Pubblica. Croce ha avuto molti avversari. Soprattutto coloro che si sono opposti all'introduzione di metodiche nuove come il tesseramento on-line, che di certo non è andato a favore dei mercanti di deleghe, o quei maneggi e istruttori, per i quali il cliente non è da rispettare, ma un personaggio da cui succhiare denaro. Essere corretti e credere nel lato buono delle persone è oggi un imperativo. La sobrietà, i valori sono oggi necessari per affrontare nuove sfide. Cesare Croce era la persona più adatta per gestire il nuovo. Si è pensato diversamente. C'è da augurarsi di non doversene pentire.