Tuesday, October 28, 2008

LO SCIOPERO DEL SETTORE CORSE. VALUTAZIONI

Le corse sono sospese. I giornali ne parlano? Importa a qualcuno? In un momento in cui a fronte di massicce manifestazioni del mondo della scuola, il governo mantiene le sue posizioni, pare impensabile che un settore che i governi considerano marginale, possa ottenere quei trenta, dicasi trenta, milioni richiesti per far funzionare tutta la baracca. Non solo. Se da un lato siamo convinti che l'ippica debba trovare le risorse necessarie per far funzionare, appunto, la baracca, dall'altro, siamo convinti che sia assolutamente necessario un intervento radicale di riforma. Gli ippici devono essere consapevoli che se arriveranno i quattrini, in ogni caso, questi sono un palliativo. Le risorse che così verranno, non risolvono (ma forse aggravano) i problemi del settore. Il prossimo anno, quando questi denari saranno finiti, ci si ritroverà nella condizione di crisi attuale. E' pertanto necessario un intervento strutturale, e quindi un intervento pilotato. In mancanza di tale intervento, si salveranno solo gli ippodromi che storicamente hanno fatto l'ippica italiana, quelli con maggiori risorse e appoggi politici. Per gli altri il futuro è solo un lento ma inesorabile declino, fino alla loro scomparsa con gravi danni per l'occupazione e per lo spettacolo. Sappiamo bene che la proposta che abbiamo formulato nei giorni scorsi penalizza alcuni ippodromi rispetto ad altri. Ma questi ippodromi debbono essere a loro volta consapevoli che è meglio un intervento organico oggi, piuttosto che la chiusura tra un paio d'anni quando le situazioni saranno ormai compromesse oltre ogni limite.

Friday, October 24, 2008

FISE LOMBARDIA, RIFLESSIONI SUL VOTO

Come da pronostico il vincitore uscito dalle urne del'assemblea elettiva per la carica di presidente della Fise Lombardia, è risultato Umberto Lupinetti, vale a dire il presidente uscente. Da pronostico in quanto sul nostro blog il sondaggio confermava la vittoria di Lupinetti sullo sfidante Francesco Aletti. Come abbiamo avuto modo di dire, parteggiavamo per quest'ultima candidatura, in quanto se a Cesare Croce viene rimproverato di essere alla Fise da troppo tempo, si può ben dire la stessa cosa di Lupinetti, che alla Fise Lombarda c'è, se non andiamo errati da circa 12 anni! Ebbene. La mancata elezione di Aletti è imputabile a due fattori principali. Il primo relativo alla presentazione della candidatura in grave ritardo rispetto ai tempi che richedono elezioni di questo tipo. Secondo, Aletti, pur noto nel mondo degli attacchi, lo è certamente di meno in quello del concorso ippico, e delle altre discipline equestri. Non è bastato da parte del candidato l'acquisto di 1000 copie di Libero, a fronte di una intervista importante realizzata da Alberto Cagnato, e neppure il supporto di autorevolui personaggi del mondo dell'ippica. Relativamente a Lupinetti, alla sua vittioria ha concorso un fattore decisivo: banalmente l'essere presidente. Ovvero godere di una credibilità e quindi di un vantaggio iniziale presso gli elettori che gli portava di per se una quota pesante di consensi che possiamo quantificare in un 40 per cento del totale degli aventi diritto al voto. Non pare il caso a questo punto di fare della politica spicciola e di misero cabotaggio, relativo al mercato delle deleghe (meglio dire mercato delle vacche), che sempre in qualsiasi elezione viene messo in atto. Della serie io ti do questo: tu cosa mi dai? La realtà è appunto che ha vinto il più forte. Aletti ha perso con un 20, 22 per cento. Poco, se si considerano i numeri. Molto se si si considera il fatto che malgrado Lupinetti abbia messo in campo tutta la forza di cui dispone, su cento maneggi, ve ne sono 22 che gli sono acerrimi nemici, un dato su cui il presidente della Fise Lombardia, dovrebbe riflettere, perchè di certo questo 22 per cento è molto e non demorderà, se conosiocamo bene i meccanismi della politica, sempre uguali per qualsiasi settore. Questo 22 per cento è inoltre polo attrattivo nel momento in cui fatto salvo il gruppo di fedelissimi del presidente, una percentuale consistente di elettori - diremmo decisiva - bada esclusivamente al prioprio interesse. E' questa parte dell'elettorato che ha vinto le elezioni e di cui Lupinetti dovrà tenere conto.

Friday, October 17, 2008

LA PROPOSTA DI RIFORMA DEL SETTORE IPPICO

La proposta è stata elaborata da Briglie Sciolte e viene presentata su questo blog in questo grave momento per tutto il settore ippico sconvolto da scioperi, mancanza di pubblico.

La proposta va nel senso di una radicale riforma del settore tenendo presente che l’attuale Unire è ancora quello della sua istituzione che Tesio e Orsi Mangelli (i grandi proprietari dell’epoca) vollero nel 1943, data appunto di istituzione dell’Unire.

Premetto che non è solo colpa dei precedenti governi se il settore non va assolutamente bene, ma c’hanno messo del loro anche gli operatori ippici approfittando di amicizie e sperperando denari che avrebbero dovuto andare a finire altrove.

Va tenuto presente che gli ippici hanno chiesto ben 30 milioni di euro per risolvere la crisi: denaro sempre e solo denaro quando non ce né più. A mio parere vanno compensati con una riforma strutturale del settore. Che in ogni caso – ripeto – può far parte di una mediazione importante.

LA PROPOSTA


PRIMA PARTE.
COSA FARE SUBITO
Ho ritenuto di indicare prima i rimedi economici e immediati per la salvezza del settore sia in quanto sono i più urgenti, sia perché poi da essi discendono quelli strutturali.

Bisognerà inoltre tenere presente che quando parliamo di risorse che l’Unire deve destinare all’ippica, parliamo di montepremi sulle corse, e di sovvenzioni che gli ippodromi ricevono in virtù di una convenzione tra gli stessi ippodromi e l’Unire.

1) I denari necessari per il proseguimento delle corse vanno ricercati nella chiusura di ippodromi compromessi con la malavita (Aversa).
2) Questi denari devono essere riversati sugli ippodromi che producono gioco e quindi risorse economiche.
3) L’altra fonte economica deve derivare dalla riforma del settore, ovvero vanno abolite le sovvenzioni agli ippodromi che non producono sia in termini di montepremi sia di sovvenzioni vere e proprie da parte dell’Unire.

SECONDA PARTE
RIFORMA STRUTTURALE DEL SETTORE
La riforma deve prevedere:

1) Ippodromi virtuosi sovvenzionati dall’Unire come avviene attualmente, sia attraverso il montepremi, sia con le attuali convenzioni tra Unire e ippodromi. Inoltre con possibilità di ingresso di sponsor che attualmente l’Unire vieta ma che invece in Inghilterra sono la principale fonte di entrate degli ippodromi.
2) Ippodromi oggi in perdita che debbono gestire economicamente e totalmente in proprio sia le corse sia i propri ippodromi
3) Deve essere data a questi ippodromi la possibilità di gestire in proprio il gioco con allibratori privati. Il modello è quello inglese dove lo Stato effettua un prelievo su allibratori privati all’interno degli ippodromi durante le giornate di corse. Il montepremi di queste corse negli ippodromi privati viene formato traendolo dal gioco, da un lato, e da sponsor dall’altro. Vedi a questo proposito le corse sulla neve a St Moiritz in cui il montepremi è formato sia dal quanto la gente gioca (15.000 spettatori ogni domenica di febbraio), sia da sponsor come la Rolex.

LE CORSE A OSTACOLI
4) Attualmente queste corse negli ippodromi sono in disuso. L’ostacolismo sta soffrendo molto. Rimane vivo solo l’ippodromo di Merano con il Gran Premio di Merano. Queste corse richiamano un pubblico enorme e vanno tutelate.
5) La proposta prevede la possibilità per i privati di istituire riunioni di corse a ostacoli previa verifica da parte dell’Unire delle condizioni del terreno e da attuarsi attraverso un comitato organizzativo di cui fa parte un funzionario Unire. Per quanto riguarda il montepremi ci si rifà alla proposta relativa agli ippodromi in perdita.
6) (una obiezione a queste corse potrebbe venire da chi individua in questo meccanismo la possibilità della malavita di influire su queste corse. La risposta è semplice, da sempre la malavita non si interessa di queste corse a ostacoli perché molto rischiose rispetto al gioco dato che non è prevedibile la caduta del cavallo su un ostacolo).

PARTE TERZA
LA NUOVA UNIRE FEDERALE
7) Vanno ridefiniti i poteri degli istituti regionali di incremento ippico a cui va dato potere economico e di controllo sul modello di quelli attuali dell’Unire attuale.
8) Va costituita una speciale commissione che in due anni dia una nuova struttura al settore. Nel frattempo l’Unire, dovrebbe essere commissariata per dare modo al commissario che verrà nominato dal ministro di attuare la riforma.

Thursday, October 09, 2008

LUPINETTI / ALETTI, IL SONDAGGIO

Cari Amici, nei prossimi giorni su questo blog potrete votare il candidato alla poltrona di presidente della Fise Lombarda, grazie a un sondaggio che stiamo mettendo a punto. Lo scopo è dare a tutti gli appassionati la possibilità di individuare per tempo il loro candidato nella sfida che oppone il nuovo arrivato, Francesco Aletti, al presidente uscente Umberto Lupinetti. Una scheda presenterà i due candidati alla presidenza in questa sfida che giorno dopo giorno diventa sempre più appassionante. Aletti e Lupinetti hanno personalità diametralmente opposte. Di ognuno cercheremo di induividuare i punti forti e quelli deboli rispettando la personalità di entrambi e di certo non facendo del basso e volgare scandalismo.

Wednesday, October 08, 2008

IPPICA: LA MANIFESTAZIONE DI ROMA. PROPOSTE E SOLUZIONI

Alcune considerazioni sulla manifestazione di Roma Proposte e soluzioni.
Il settore ippico in totale crisi economica ma anche di identità, richiede allo Stato per tirare avanti 30 milioni di euro. Soldi dunque, ancora soldi in un pozzo senza fondo. Soldi che non farebbero altro che far perdurare il malandazzo di questi anni, non riformando un settore come quello ippico che ha invece bisogno di una ristrutturazione completa, in cui i soldi, appunto, devono essere posti in relazione a una nuova struttura del settore. Tenuto conto anche che di soldi non ce ne sono. O, almeno, di certo il Governo non vorrà impegnarsi su questo fronte avendo ben altre mire (leggi grandi opere, eccetera).
Ebbene, la soluzione è quella di un federalismo capace di dirottare risorse (leggi premi e sovvenzioni Unire) dagli ippodromi improduttivi e da altri governati dalla malavita (leggi Aversa), agli ippodromi sani come Milano, Roma, Merano, Cesena, Varese, Treviso. E gli altri si dirà? Ebbene, fatto salvo il principio che quelli governati dalla malavita vanno chiusi, per gli altri si potrebbe prospettare una soluzione alla "francese", dove gli ippodromi si autofinanziano con una legale gestione in proprio delle scommesse su cui lo Stato (o chi per esso) trattiene una piccola quota. I denari così raccolti andrebbero a finaziare il loro montepremi e le strutture dell'ippodromo. Invece una soluzione per l'annoso problema dell'ostacolismo italiano, è da ricercarsi nell'autorizzazione Unire allo svolgimento di corse in campagna, su percorsi approvati, in un certo senso sul modello dei concorsi ippici della Fise. Anche in questo caso il montepremi e l'organizzazione verrebbo dalla gestione in proprio del gioco. A chi crede che così si favorirebbe la malavita, rispondiamo che quest'ultima non si è mai interessata delle corse a ostacoli, perchè troppo irregolari e rischiose per il gioco.

Sunday, October 05, 2008

lL'INCONTRO LUPINETTI/ALETTI

Si è tenuto venerdi in un noto ristornate milanese l'incontro tra il presidente della Fise, Umberto Lupinetti e il suo sfidante alla presidenza della Fise Lombardia, Francesco Aletti. L'incontro era ovviamente previsto. in quanto in un ottica tutta politica, è normale che sfidato e sfidante si incontrino durante il periodo elettorale. Il risultato come era prevedibile è stato nullo. Entrambi hanno ribadito le proprie posizioni e non è stato trovato alcun accordo e i due se ne sono andati ognuno per la propria strada. E' la prima volta che Lupinetti si trova ad affrontare un avversario vero e soprattutto della portata di Aletti, banchiere, figlio di banchieri, con interessi nel mondo equestre e campione della specialità attacchi. Il risultato nullo dell'incontro non deve far disperare i fautori di un accordo tra i due, questo è il primo abboccamento e i due di certto non volevano perderci la faccia di fronte ai propri sostenitori. . In particolare Lupinetti, avrebbe di certo dimostrato debolezza se, come una bella donna corteggiata, si fosse dimostrato arrendevole. E lo sfidante di certo doveva dimostrare che non teme una corsa tutta in salita. Ma un accordo ci sta. In particolare, gli interessi di entrambi non sono propriamente coincidenti e soprattutto non in contrasto. Il primo è di certo più addentro nel mondo dell'equitazione, il secondo in quello dell'ippica. Questa dicotomia, lungi dall'essere negativa, potrebbe favorire una intercambiabilità al vertice della Fise Lombarda. In particolare, Lupinetti potrebbe proseguire a occuparsi di quanto si è occupato fino ad ora, mentre Aletti potrebbe essere investito dei rapporti con le istituzione relativamente all'Expo 2005, un businnes, che la Fise Lombarda non può lasciarsi scappare. Con l'Expo sarebbero possibili interventi importanti su maneggi e strutture equestri per decine di milioni di euro. Perchè sprecarli per beghe di bottega e di poltroncine?