Monday, March 30, 2009

MALPENSACAVALLI: UN BILANCIO POSITIVO

Busto Arsizio (Va) – Nonostante le giornate non siano state esattamente all’insegna del miglior tempo, nonostante la congiuntura economica, nonostante… MalpensaCavalli anche quest’anno si è confermata come manifestazione vincente. Come sempre, a sancire il riconoscimento all’organizzazione di MalpensaFiere che in tre
giorni ha mandato in scena uno spaccato sul mondo del cavallo assai vasto e articolato, sono stati i numeri.
- Gli ingressi, da venerdì a domenica, sono stati in linea con quelli dell’edizione del 2008.
- Hanno assistito al Gala serale Horse Soul circa 4.500 spettatori paganti.
- Gli stand espositivi che hanno proposto le realtà commerciali più diversificate sono stati 167.
- I cavalli scuderizzati sono stati oltre 500.
- I campi di gara ed esibizione in attività sono stati tre.
- Gli orari di apertura della manifestazione hanno fatto sì che il mondo del cavallo avesse una visibilità di oltre 40 ore.
- Gli spettacoli, MalpensaCavalli Alleva, Aria di Cavalli e Horse Soul hanno coperto
circa 15 ore di intrattenimento.

Friday, March 20, 2009

NON SOLO CAVALLI. IL PINOT NERO, PRINCIPE DEI VINI

La guida al Pinot nero «made in Italy». Anteprima esclusiva dedicata alla prima guida nazionale del Pinot nero. In Oltrepò Pavese nasce la nuova “condotta consortile”. Eʼ tutto pronto per la presentazione della neonata «Guida allʼutilizzo della Denominazione di Origine Pinot nero in Oltrepò Pavese». Il Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese parte da una tradizione e guarda a nuovi mercati con in tasca lʼasso del Pinot nero: sfida per il viticoltore, gioia per il degustatore. Un vitigno che dà bollicine, quelle dellʼOltrepò Metodo Classico DOCG, che diventa un grande rosso, che si veste naturalmente di rosa con lʼetichetta «Cruasé» (nuovo marchio collettivo lanciato dal Consorzio). Pinot nero dellʼOltrepò Pavese, la Borgogna dʼItalia. Grande vino e grandi numeri: 2mila 800 ettari in produzione e lʼobiettivo già fissato e condiviso di giungere a quota 4mila nei prossimi anni, portando le aziende che imbottigliano Pinot nero da 50 a 100. Dopo le strategie, dettate dal direttore Carlo Alberto Panont, è nato un manuale, che segna la strada. Sabato 21 marzo è stata anche presentata la nuova “condotta consortile”, che consentirà alle aziende vitivinicole di trovare con il Pinot nero una loro collocazione forte, sul mercato nazionale e globale. Il Consorzio chiama a raccolta esperti, giornalisti e produttori. E' stata anche presentata la più approfondita pubblicazione sul Pinot nero mai edita in Italia, 226 pagine che racchiudono oltre 25 anni di studi e di esperienze, con il fondamentale contributo di alcune delle aziende oltrepadane che per prime hanno creduto nel Pinot nero e dellʼUniversità di Milano. Il volume, formato 21x29.7 cm, in vendita al pubblico a 20 euro, è diviso in sei sezioni. La prima, curata dal professor Attilio Scienza e da Mario Maffi, parla di storia; qui si scopre come il Pinot nero sia presente in Oltrepò fin dalla metà del XIX secolo avendo trovato il suo habitat naturale soprattutto a Rocca deʼ Giorgi, nellʼalta Valle Scuropasso, ad opera del conte Carlo Giorgi di Vistarino, il terza sezione sono dedicate alle risorse ambientali, dei microclimi, delle differenti unità territoriali con le rispettive vocazioni: in una parola, del “terroir”, quel fattore fondamentale in passato troppo spesso trascurato che determina quali vitigni vadano piantati e dove per avere risultati ottimali. Si passa poi ad un vero e proprio manuale che fotografa il territorio: scelte agronomiche, scelte enologiche e unʼapprofondita catalogazione dei cloni di Pinot nero. Infine, una vasta bibliografia e i disciplinari delle nuove DOCG (Oltrepò Metodo Classico) e DOC (Pinot nero vinificato in rosso. Lʼopera è corredata di foto a colori, tabelle e grafici.
Info: Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese Piazza Vittorio Veneto, 24 - 27043 Broni (PV) Tel. 0385 250261 Fax 0385 54339 www.vinoltrepo.it.

Monday, March 02, 2009

NON SOLO CAVALLI. IL VINO COME RELIGIONE:LO SFORZATO

Sforzato o Sfurzat. Zona di produzione: Valtellina. È un rosso passito secco con una gradazione alcolica compresa tra i 14 e i 16 gradi con riflessi granato scuro, profumo intenso e caldo e con sentori speziati. E’ chiamato così perché le uve sono raccolte tardivamente (di solito verso novembre) e vengono forzate nella maturazione con l’appassimento in cassette di legno poste nei fruttai. Vino a Denominazione di origine controllata e garantita, proviene da uve Nebbiolo (localmente denominato Chiavennasca). L’invecchiamento minimo è di 24 mesi (18 in botte). Si abbina a selvaggina di penna, di pelo e a piatti a base di cervo, capriolo, cinghiale e gli ungulati in genere. È indicato con formaggi stagionati lombardi come Bitto, Bagoss e Casera. È anche un vino da meditazione: può essere servito dopo cena accompagnato da cioccolato fondente. È una alternativa al brandy, ottimo con un buon sigaro. È tutelato dal Consorzio vini Valtellina: Via Piazzi n. 23 - 23100 Sondrio - tel. 0342 20.08.71 - fax 0342 35.87.06 – mail info@consorziovinivaltellina.com. Prezzo enoteca e supermercati da 18 a 47 euro. In carta vini fino a 120 euro. Migliori annate nel decennio: ’99, 01, 02. (Claudio Gobbi)

Il Futurity Europeo Nrha & Show registra numeri da capogiro!

Il Futurity Europeo Nrha & Show registra numeri da capogiro!

635 le iscrizioni per lo show di Kreuth, in Germania

23-29 marzo 2009

Il record lo detiene l’Italian Reining Horse Association. Nel 2006, aveva registrato ben 643 iscrizioni al Futurity e Irha Show aggiudicandosi così il primato di evento più grande, in termini di iscrizioni, mai registrato al di fuori degli States. Oggi, il Futurity Europeo & Nrha ‘Open To The World’ Show, si è avicinato ai numeri dell’Irha arrivando ad un totale di 635 iscrizioni!

Nella divisione Open Futurity, sono 220 le entries, 157 nella divisione Non Pro Futurity mentre sono 258 nelle categorie di contorno, anch’esse approvate dalla National Reining Horse Association. Il successo è senza ombra di dubbio merito del supporto della comunità Europea e dell’introduzione delle divisioni Livello 1 nelle cateogorie Open e Non Pro del Futurity stesso dove gli iscritti sono 42 e 36 rispettivamente. Il Futurity Europeo ‘Open to the World’ è aperto a cavalli di quattro anni ed il montepremi è di quasi $300,000.

Il direttore esecutivo della Nrha, Dan Wall, conferma quanto sostenuto da tutti gli appassionati del settore. “La Nrha è stata supportata da un enorme numero di soci e sponsor a livello mondiale. Ciò nonostante, mai più ci saremmo aspettati un numero simile di iscrizioni. Questo è un passo emozionante per quanto riguarda l’espansione dello sport del reining a livello globale e non vediamo l’ora di ritrovarci in Germania”, ha commentato.

A causa dell’elevato numero di iscritti, in particular modo nelle categorie di contorno, il programma gare dovrà subire delle variazioni in maniera tale da accomodare tutti nel migliore dei modi. Le categorie ancillary con il maggior numero di partecipanti verranno anticipate e si terranno durante i primi giorni della settimana. Per qualsiasi informazione a riguardo, contattare Birgit Seubert al numero telefonico +49 (0) 8458 – 331155.

LO SCIOPERO DEGLI IPPODROMI

Il momento di crisi globale, induce a riflettere anche su quello dell'ippica e in particolare relativamente allo sciopero indetto da alcuni tra i maggiori ippodromi italiani che mettono in atto questa forma di protesta relativamente al rinnovo della convenzione con l'Unire. Come per altri settori, vedi il rinnovo della legge sull'editoria che prevede bonus economici ai giornali, anche l'ippica vuole la sua parte. E non potrebbe, appunto essere altrimenti dal momento che tutta o quasi l'imprenditoria italiana è sovvenzionata non si capisce perchè anche l'ippica, checchè se ne dica, è una impresa come le altre e come tale richiede gli stessi privilegi. Bisogna pensare a meccanismi diversi. Che contemplino da un lato un intervento dello Stato, in forme attuali o da ridefinire, dall'altro è necessario che gli ippodromi vengano considerati come fonte di reddito di per se, in cui il pubblico sia unaesso stesso "fonte di reddito". Il modello è naturalmente quello degli ippodromi inglesi e americani. Ma non solo, bisogna prevedere per gli stessi ippodromi, una gestione più privatistica del gioco, in cui sia possibile che privati in forma snella possano accedere senza balzelli di sorta al gioco stesso in qualità di allibratori.