Tuesday, March 30, 2010

IPPODROMI DI MILANO SIMBOLO DEL DISASTRO DELL'IPPICA ITALIANA

Milano rischia di non avere più le sue corse. Claudio Corradini presidente della Trenno, la società che gestisce gli ippodromi di Milano del trotto e del galoppo, non ha rinnovato la convenzione con l’Unire, l’Ente di Stato che gestisce il mondo delle corse in Italia. Motivo del contendere il contributo che l’Unire annualmente devolveva alle società di corse e che da quest’anno non intende più erogare. Dopo un incontro infruttuoso, mediatore il ministro per le politiche agricole, il leghista Zaia (che poi si è ben guardato dal prendere decisioni, preferendo occuparsi delle proposte avanzate da McDonald in termini di food), le parti si sono ritrovate successivamente senza esito alcuno. Una situazione deteriorata di cui fanno le spese gli ippodromi milanesi in completo stato di abbandono con assoluta mancanza di pubblico. L’ippodromo più bello del Mondo sta a pochi passi dal centro della capitale lombarda della finanza, della moda, dell’industria, ma è come se non ci fosse, la città non sa neppure di avere al suo interno un capolavoro. Venne voluto e da un borghese milanese tra i più intelligenti, quel Locatelli che ebbe compagno Vietti Violli, lo stesso architetto che costruì il l’edificio che ospita il Corriere della Sera (scusate se è poco) e che fu l’artefice del gioiello ippico milanese. Un’opera d’arte di stile Liberty meravigliosa..In cui si dipana la trama di una pista da corsa che è anch’essa la pià bella, selettiva, importante d’europa, che rivaleggia con quelle di Newmarket, Epsom, Yorr e Longchamp. Non solo, ma all’ingresso della tribuna secondaria giganteggia il Cavallo di Leonardo, un’opera relazzata su disegni dello stesso Maestro da un americano che poi dieci anni fa l’ha donata alla cittò di Milano. Oggi, quella borghesia che volle il capolavoro dio San Siro, non c’è più. Quella di oggi non frequenta l’ippodromo, e tantomeno tiene scuderia. La responsabilità è degli attuali dirigenti dell’ippodromo primo fra tutti Claudio Corradini la cui miopia ha prodotto lo squallore che oggi la fa da vero padrone tutte le domeniche, i sabati. Invece di produrre pubblico, ecco che il nostro disattendendo gli obblighi che gli imponeva la stessa convenzione, ha fatto scempio e prodotto devastazione. Con t6anto di campo pratica per il golf. Non solo, ma sono state aboliti gli ostacoli che sono così finiti a Merano. Come se non bastasse, non viene più utilizzato l’impianto di illuminazione per le corse serali costato la bellezza di sei miliardi delle vecchie lire. Non solo, adesso si fanno anche le corse il lunedì. Lo scempio dell’ippica italiana caduta nelle grinfie di speculatori e cosiddetti agenti, era iniziato già tempo fa, quando la programmazione dei gran premi veniva stravolta, con conseguente totale annientamento della selezione. Così oggi il Derby è divenuto di Gr2, il Milano non ha più nessuna funzione se non quella di elargire a cavalli di infima classe, denaro che in Inghilterra mai porterebbero a casa. La borghesia, milanese, soprattutto, non c’è. Quando viene nominato l’ippodromo le facce si fanno schifate. Non è minimamente concepito l’amore per i cavalli e le corse, si viene additati come viziosi o, peggio, malavitosi. Basta così.

No comments: