Tuesday, September 23, 2008

Ippodromo di Merano: parla Cellina von Mannstein

Quali sono i programmi di sviluppo per l’ippodromo di Merano ?
Back to the roots…
Vista l’attuale situazione penso che prima di sviluppo si dovrebbe parlare di sopravvivenza.
Come suona una privatizzazione? Come suona una nuova struttura che possa invogliare più allenatori a portare i loro cavalli a Merano per poter riempire le scuderie di Borgo Andreina, che sono tante ma poco sfruttate? Come suona una pista più grande per un miglior allenamento? Come suona una nuova pista allweather? Come suona poter avere più corse? Come suonano corse notturne? Come suona una tribuna ristrutturata? Come suona un bel ristorante funzionale? Come suona una maggiore offerta in occasione delle giornate di corse? Come suona una scuola fantini, una scuola maniscalco? Come suona una ipoterapia? Come suona organizzare qualche Asta all’ippodromo di Merano? Come suona ospitare il torneo di Polo “Gold Cup” a Merano? Come suona l’intenzione di lavorare con menti più aperte, nel programmare e lavorare insieme invece di lavorare spesso contro? Mettendo tutti questi suoni insieme potrebbe nascere l’orchestra delle meraviglie ...
Vogliamo andare avanti, allora ricordiamoci che c’è sempre un dare e un avere, non si può solo ricevere nel proprio interesse. Iniziamo ad accettare anche nuove proposte.

Secondo il mio parere, forse, tutto questo suona anche troppo. Sono sempre dell’idea di fare dei piccoli pani, iniziare con le cose più importanti, e restare con i piedi per terra. Metà di tutti questi suoni potrebbe essere già un grande inizio per uno sviluppo futuro. Tutto il resto può venire dopo, ma non troppo lontano nel tempo ...

Sono questi i programmi dei quali si è parlato già molte volte e se non sbaglio dei quali si parla già da più di 20 anni. So che queste cose le abbiamo già sentite a sufficienza per questo ora preferisco stare zitta, zitta. Perché se l’ippodromo di Merano viene trattato e mi ripeto,- da troppi anni, come un paese del terzo mondo e non vengono mantenute le promesse, nemmeno i contratti già sottoscritti di fornire i sostegni necessarie per poter svilupparsi, sono io come persona privata e di certo non sono la sola che si chiede:” Come si possono sviluppare programmi in questo modo”.
Resta comunque incomprensibile come questo bellissimo ippodromo, che si meriterebbe tanto di poter brillare come una volta, venga abbandonato a se stesso.
Idee, piani ne possiamo avere tanti ma a cosa servono se nessuno è disposto a contribuire economicamente alla realizzazione dei programmi già esistenti, per la rinascita dell’ippodromo.
Sarò anche nuova in questo ambiente ma gli occhi li tengo aperti .... e vedo che con questo sistema poco affidabile è sempre più difficile.
Credo di avere il diritto di chiedermi „ ma perché?“ pensando soprattutto a quanto abbia fatto la mia famiglia negli anni per questo adorato ippodromo. In tutta la sua storia credo che la Forst sia stata sempre vicina all’ippodromo e che non l’abbia mai lasciato „da solo“.

Quali difficoltà incontra nella gestione dell’ippodromo?
Certamente la gestione dovrebbe coinvolgere più gente dell’ippica, che conoscono a fondo questo ambiente, veri professionisti che sanno come muoversi e che abbiano la passione del cavallo.
Non sono un’anarchica però personalmente sono per un mondo dell’ippica libero dalla politica.
Certamente una maggiore collaborazione con l’Unire non guasterebbe.

Personalmente cosa pensa dei cavalli da corsa?
Pensare? nell’attimo che li vedo mi hanno già fatto perdere la testa .....
Penso che devono essere rispettati, mantenuti al meglio, curati, perché sono dei gran lavoratori. Poi quando sono stanchi hanno tutto il diritto di essere mandati su un bel prato. Sono dell’idea che con tutto l’allenamento che affrontano quasi ogni giorno devono avere la possibilità di correre in pista e non rimanere chiusi nel box perché i premi vengono sempre più ridotti, tagliate o sopresse intere giornate di corsa e il rischio è tutto a carico degli allevatori che devono sottostare a dei Diktat.
Con le riduzione rimangono solo i rischi e… il gioco non vale la candela. E’ veramente uno scandalo quello che sta succedendo.

Lei monta cavalli da corsa?
No, non li monto perché credo che i cavalli da corsa, debbano essere montati solo da bravissimi fantini che con professionalità e passione dedicano la loro vita a questo sport.
Peccato però,- perché mi piacerebbe veramente molto “volare” sulla loro groppa e con loro.

Ne ha alcuni di sua proprietà ?
Da poco tempo ho i miei “bambini” in scuderia, in totale hanno 16 zampe.

Come si chiama la sua scuderia e quali sono i colori della sua giubba?
Si chiama Cellina von Mannstein e porta i colori blue scuro e bordeaux.

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