Friday, October 24, 2008

FISE LOMBARDIA, RIFLESSIONI SUL VOTO

Come da pronostico il vincitore uscito dalle urne del'assemblea elettiva per la carica di presidente della Fise Lombardia, è risultato Umberto Lupinetti, vale a dire il presidente uscente. Da pronostico in quanto sul nostro blog il sondaggio confermava la vittoria di Lupinetti sullo sfidante Francesco Aletti. Come abbiamo avuto modo di dire, parteggiavamo per quest'ultima candidatura, in quanto se a Cesare Croce viene rimproverato di essere alla Fise da troppo tempo, si può ben dire la stessa cosa di Lupinetti, che alla Fise Lombarda c'è, se non andiamo errati da circa 12 anni! Ebbene. La mancata elezione di Aletti è imputabile a due fattori principali. Il primo relativo alla presentazione della candidatura in grave ritardo rispetto ai tempi che richedono elezioni di questo tipo. Secondo, Aletti, pur noto nel mondo degli attacchi, lo è certamente di meno in quello del concorso ippico, e delle altre discipline equestri. Non è bastato da parte del candidato l'acquisto di 1000 copie di Libero, a fronte di una intervista importante realizzata da Alberto Cagnato, e neppure il supporto di autorevolui personaggi del mondo dell'ippica. Relativamente a Lupinetti, alla sua vittioria ha concorso un fattore decisivo: banalmente l'essere presidente. Ovvero godere di una credibilità e quindi di un vantaggio iniziale presso gli elettori che gli portava di per se una quota pesante di consensi che possiamo quantificare in un 40 per cento del totale degli aventi diritto al voto. Non pare il caso a questo punto di fare della politica spicciola e di misero cabotaggio, relativo al mercato delle deleghe (meglio dire mercato delle vacche), che sempre in qualsiasi elezione viene messo in atto. Della serie io ti do questo: tu cosa mi dai? La realtà è appunto che ha vinto il più forte. Aletti ha perso con un 20, 22 per cento. Poco, se si considerano i numeri. Molto se si si considera il fatto che malgrado Lupinetti abbia messo in campo tutta la forza di cui dispone, su cento maneggi, ve ne sono 22 che gli sono acerrimi nemici, un dato su cui il presidente della Fise Lombardia, dovrebbe riflettere, perchè di certo questo 22 per cento è molto e non demorderà, se conosiocamo bene i meccanismi della politica, sempre uguali per qualsiasi settore. Questo 22 per cento è inoltre polo attrattivo nel momento in cui fatto salvo il gruppo di fedelissimi del presidente, una percentuale consistente di elettori - diremmo decisiva - bada esclusivamente al prioprio interesse. E' questa parte dell'elettorato che ha vinto le elezioni e di cui Lupinetti dovrà tenere conto.

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