Wednesday, October 08, 2008

IPPICA: LA MANIFESTAZIONE DI ROMA. PROPOSTE E SOLUZIONI

Alcune considerazioni sulla manifestazione di Roma Proposte e soluzioni.
Il settore ippico in totale crisi economica ma anche di identità, richiede allo Stato per tirare avanti 30 milioni di euro. Soldi dunque, ancora soldi in un pozzo senza fondo. Soldi che non farebbero altro che far perdurare il malandazzo di questi anni, non riformando un settore come quello ippico che ha invece bisogno di una ristrutturazione completa, in cui i soldi, appunto, devono essere posti in relazione a una nuova struttura del settore. Tenuto conto anche che di soldi non ce ne sono. O, almeno, di certo il Governo non vorrà impegnarsi su questo fronte avendo ben altre mire (leggi grandi opere, eccetera).
Ebbene, la soluzione è quella di un federalismo capace di dirottare risorse (leggi premi e sovvenzioni Unire) dagli ippodromi improduttivi e da altri governati dalla malavita (leggi Aversa), agli ippodromi sani come Milano, Roma, Merano, Cesena, Varese, Treviso. E gli altri si dirà? Ebbene, fatto salvo il principio che quelli governati dalla malavita vanno chiusi, per gli altri si potrebbe prospettare una soluzione alla "francese", dove gli ippodromi si autofinanziano con una legale gestione in proprio delle scommesse su cui lo Stato (o chi per esso) trattiene una piccola quota. I denari così raccolti andrebbero a finaziare il loro montepremi e le strutture dell'ippodromo. Invece una soluzione per l'annoso problema dell'ostacolismo italiano, è da ricercarsi nell'autorizzazione Unire allo svolgimento di corse in campagna, su percorsi approvati, in un certo senso sul modello dei concorsi ippici della Fise. Anche in questo caso il montepremi e l'organizzazione verrebbo dalla gestione in proprio del gioco. A chi crede che così si favorirebbe la malavita, rispondiamo che quest'ultima non si è mai interessata delle corse a ostacoli, perchè troppo irregolari e rischiose per il gioco.

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