Friday, October 17, 2008

LA PROPOSTA DI RIFORMA DEL SETTORE IPPICO

La proposta è stata elaborata da Briglie Sciolte e viene presentata su questo blog in questo grave momento per tutto il settore ippico sconvolto da scioperi, mancanza di pubblico.

La proposta va nel senso di una radicale riforma del settore tenendo presente che l’attuale Unire è ancora quello della sua istituzione che Tesio e Orsi Mangelli (i grandi proprietari dell’epoca) vollero nel 1943, data appunto di istituzione dell’Unire.

Premetto che non è solo colpa dei precedenti governi se il settore non va assolutamente bene, ma c’hanno messo del loro anche gli operatori ippici approfittando di amicizie e sperperando denari che avrebbero dovuto andare a finire altrove.

Va tenuto presente che gli ippici hanno chiesto ben 30 milioni di euro per risolvere la crisi: denaro sempre e solo denaro quando non ce né più. A mio parere vanno compensati con una riforma strutturale del settore. Che in ogni caso – ripeto – può far parte di una mediazione importante.

LA PROPOSTA


PRIMA PARTE.
COSA FARE SUBITO
Ho ritenuto di indicare prima i rimedi economici e immediati per la salvezza del settore sia in quanto sono i più urgenti, sia perché poi da essi discendono quelli strutturali.

Bisognerà inoltre tenere presente che quando parliamo di risorse che l’Unire deve destinare all’ippica, parliamo di montepremi sulle corse, e di sovvenzioni che gli ippodromi ricevono in virtù di una convenzione tra gli stessi ippodromi e l’Unire.

1) I denari necessari per il proseguimento delle corse vanno ricercati nella chiusura di ippodromi compromessi con la malavita (Aversa).
2) Questi denari devono essere riversati sugli ippodromi che producono gioco e quindi risorse economiche.
3) L’altra fonte economica deve derivare dalla riforma del settore, ovvero vanno abolite le sovvenzioni agli ippodromi che non producono sia in termini di montepremi sia di sovvenzioni vere e proprie da parte dell’Unire.

SECONDA PARTE
RIFORMA STRUTTURALE DEL SETTORE
La riforma deve prevedere:

1) Ippodromi virtuosi sovvenzionati dall’Unire come avviene attualmente, sia attraverso il montepremi, sia con le attuali convenzioni tra Unire e ippodromi. Inoltre con possibilità di ingresso di sponsor che attualmente l’Unire vieta ma che invece in Inghilterra sono la principale fonte di entrate degli ippodromi.
2) Ippodromi oggi in perdita che debbono gestire economicamente e totalmente in proprio sia le corse sia i propri ippodromi
3) Deve essere data a questi ippodromi la possibilità di gestire in proprio il gioco con allibratori privati. Il modello è quello inglese dove lo Stato effettua un prelievo su allibratori privati all’interno degli ippodromi durante le giornate di corse. Il montepremi di queste corse negli ippodromi privati viene formato traendolo dal gioco, da un lato, e da sponsor dall’altro. Vedi a questo proposito le corse sulla neve a St Moiritz in cui il montepremi è formato sia dal quanto la gente gioca (15.000 spettatori ogni domenica di febbraio), sia da sponsor come la Rolex.

LE CORSE A OSTACOLI
4) Attualmente queste corse negli ippodromi sono in disuso. L’ostacolismo sta soffrendo molto. Rimane vivo solo l’ippodromo di Merano con il Gran Premio di Merano. Queste corse richiamano un pubblico enorme e vanno tutelate.
5) La proposta prevede la possibilità per i privati di istituire riunioni di corse a ostacoli previa verifica da parte dell’Unire delle condizioni del terreno e da attuarsi attraverso un comitato organizzativo di cui fa parte un funzionario Unire. Per quanto riguarda il montepremi ci si rifà alla proposta relativa agli ippodromi in perdita.
6) (una obiezione a queste corse potrebbe venire da chi individua in questo meccanismo la possibilità della malavita di influire su queste corse. La risposta è semplice, da sempre la malavita non si interessa di queste corse a ostacoli perché molto rischiose rispetto al gioco dato che non è prevedibile la caduta del cavallo su un ostacolo).

PARTE TERZA
LA NUOVA UNIRE FEDERALE
7) Vanno ridefiniti i poteri degli istituti regionali di incremento ippico a cui va dato potere economico e di controllo sul modello di quelli attuali dell’Unire attuale.
8) Va costituita una speciale commissione che in due anni dia una nuova struttura al settore. Nel frattempo l’Unire, dovrebbe essere commissariata per dare modo al commissario che verrà nominato dal ministro di attuare la riforma.

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